Dopo una lunga attesa, è stato finalmente pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto firmato dal ministro Gilberto Pichetto Fratin che ridefinisce i parametri per considerare le componenti inerti dei rifiuti da costruzione e demolizione come “end of waste”, pronte a essere reimmesse sul mercato.
Il nuovo regolamento entrerà in vigore il 26 settembre, sostituendo il decreto ministeriale 152 del 2022, criticato dagli operatori del settore per i suoi limiti troppo restrittivi.
Tra le novità più rilevanti:
• Introduzione di una tabella con valori limite differenziati per contaminante, in base all’uso dell’aggregato recuperato.
• Inclusione dei rifiuti da costruzione e demolizione abbandonati nell’elenco dei codici ammessi.
• Aggiornamenti normativi per la certificazione CE degli aggregati recuperati.
L’obiettivo? Superare le criticità del passato e promuovere l’uso degli aggregati in applicazioni avanzate, come il confezionamento di calcestruzzi e la realizzazione di miscele bituminose.
Secondo ISPRA, nel 2022 l’Italia ha prodotto 60 milioni di tonnellate di rifiuti da costruzione e demolizione, con un tasso di riciclo del 79,8%, già superiore all’obiettivo UE del 70%. Con questo nuovo decreto, si punta a migliorare ulteriormente le performance di sostenibilità del settore.